Parco fluviale dell’Avisio

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La diga & il ponte

Nel primo tratto, dalla serra di San Giorgio fino al ponte di S. Lazzaro, gli interventi progettati e in parziale attuazione hanno la finalità di favorire il miglioramento delle condizioni di scorrimento delle acque, di salvaguardare le pecu-liarità ambientali del solco vallivo e di renderne possibile l’accesso, ma solamente attraverso percorsi sicuri:Serra di San Giorgio , opera idraulica costruita a fine ottocento e ristrutturata a fine anni ottanta, svolge il ruolo di contenimento del trasporto solido, è costituita da un muraglione alto circa 20 metri, un ulteriore basamento alto circa 2 metri ed uno scivolo laterale che permette all’acqua di superare l’opera con un salto di circa 16 metri. Scavata sotto la Serra vi è l’opera di presa dell’acquedotto di Lavis.Proposta d’intervento: sono previste, sul retro della Serra due scalette in ferro per permettere la discesa in alveo, l’attraversamento del torrente e la risalita sulla spalletta opposta, per collegare tra loro i due percorsi pedonali che permettono la visita alla forre del torrente, utilizzando il ponticello esistente e le opere di difesa idraulica.Controbriglia di S. Giorgio poco a valle della Serra, è una briglia alta circa 90 centimetri, che lamina il flusso idrico banalizzando il letto di scorrimento e determinando un disturbo all’ecologia fluviale.Proposta dintervento: sono previste due piccole gavete con il mascheramento della briglia, usando una rampa di massi d’alveo posizionati in modo da permettere la risalita dei pesci.Briglia a maso Franch a circa 500 metri dalla Serra di S. Giorgio, è uno sbarramento, realizzato ad arco conca-vo, alto complessivamente 3,10 ml. Che funge da opera di presa del Consorzio irriguo. (E’ in grado di deviare oltre 1800 litri al secondo che, nei momenti di magra, rappresentano 80% della portata complessiva). Proposta d’intervento: è proposta la demolizione dell’intera briglia mantenendone il piede per la protezione della condotta di adduzione dell’acquedotto dopo che il Consorzio irriguo avrà spostato a monte della Serra le sue opere di presa, ed il Comune avrà proceduto a spostare l’opera di presa dell’acqua potabile. Briglia di ponte S. Lazzaro: è una briglia ad arco con dislivello diluito lungo uno scivolo poco pendente capace di superare un balzo di circa 1,7 metri, presso il ponte di S. Lazzaro. Proposta d’intervento: E’ prevista una rampa in massi, stabilizzata da tre briglie permeabili poste a circa 12 metri l’una dall’altra e ricoperte di materiale alluvionale in modo da mascherarle completamente.Sentiero di Camparta Il versante montuoso sinistro dell’Avisio a pendenza media, ha il soprassuolo in fase dinamica, instabile per la natura del suolo, ed é ricoperto da vegetazione spontanea colonizzatrice che ha riassorbito i terrazzi ricavati nei pianori della montagna. Qua e là sono evidenti i saggi di escavazioni eseguiti alla ricerca del porfido.Proposta d’intervento: e previsto il recupero di un antico percorso di collegamento tra la valle di Cembra, la località di Camparta ed il conoide di S. Lazzaro. per una lunghezza di 1.540 ml.Sentiero della Cantina Sociale di La Vis: Il versante montuoso destro é nella parte inferiore pressoché verticale e nella parte superiore, meno pendente, è coltivata a vite. E’ in corso il recupero agricolo dei luoghi a cura della Cantina Sociale di Lavis.Proposta d’intervento: Viene sistemato il percorso pedonale tra i terrazzi coltivati. Questo secondo itinerario è lungo 1.635 metri e va dalla Serra ai terrazzi di Maso di Pian di Castello. Proseguendo verso sud il sentiero raggiunge il Dosso del Paion (sito archeologico relativo all’antico castrum cembra) per poi scendere a Lavis

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I prati dell’Avisio

Il II° tratto di alveo da ponte S. Lazzaro al biotopo, è inizialmente largo 50 metri per poi allargarsi fino a 120 metri, con uno sviluppo di circa 1500 metri, una pendenza media di poco inferiore al 1%, registra le peggiori condizioni idrologiche, perchè parte dell’apporto idrico alimenta le falde del conoide di Lavis, lasciando in alveo una portata davvero esigua. Le caratteristiche fisiche del corso d’acqua fanno prevedere periodici allu-vionamenti dell’alveo, arrecando modesti danni alle opere da realizzare.Proprio per favorire la stabilità del letto di piena e la adeguata meandricità e differenziazione degli ambienti acquatici sono previsti vari interventi idraulico-naturalistici.I deflettori. Con l’ausilio di deflettori posti a scomparsa, il corso d’acqua diventerà sinuoso e non laminato anche nei momenti di magra. Saranno realizzate solo movimentazioni del letto esistente stabilizzando l’alveo di magra con dei rialzi laterali che potranno essere piantumati. Le soluzioni progettuali faciliteranno la ricrea-zione all’aperto entro gli argini del fiume in uno spazio para-stabile con un percorso in terra battuta, semina d’erba e piantumazione.Risagomatura degli argini. Al margine del letto di magra sono previste sistemazioni d’alveo capaci di dare differente profondità al letto del torrente, per favorire la differenziazione degli ambienti acquatici e la messa a dimora di salici per differenziare il grado di soleggiamento sul fiume, e favorire la movimentazione ittica e lo

 

4sviluppo di macrobentons.Percorsi pedonali di destra (Lavis) e sinistra (Trento) Avisio. Sono progettati due percorsi pedonali su ambe-due i lati del torrente lungo la parte di alveo alluvionata solo con eventi di piena superiori a 200 mq/s. Corridoi ecologici. Per elevare la varietà vegetazionale in alveo e estendere verso il versante orografico sinistro della valle dell’Adige l’ampia plaga umida Foci dell’Avisio, è prevista la realizzazione di due importanti corridoi ecologici. Il primo sulla sponda destra dove verrà realizzato anche un percorso di visita al biotopo, quindi corridoio con aperture capaci di dare profondità alle panoramiche visive, ed il secondo, in sponda sinistra, a percorso obbligato per limitare la presenza umana nelle zone frequentate dalle specie animali.Sentiero di visita al biotopo protetto Foci dell’Avisio. Dal ponte della pista ciclabile si svilupperà un percorso di interesse naturalistico – ambientale per la valorizzazione del biotopo Foci Avisio, che è fra le aree a valenza strategica europea (bioitaly – rete naturale 2000). Sarà un elemento ricreativo utile per riconoscere e capire le valenze ambientali del biotopo, la varietà litologica dei ciottoli in alveo e la ricchezza di specie ed habitat dell’avifauna e perciò i motivi per cui è necessario esercitare la più rigorosa specifica tutela naturalistica.

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Il Biotopo

Nel tratto finale del torrente Avisio, nel biotopo “foce dell’Avisio” fino alla sua immissione nell’Adige, sarà valorizzato l’uso naturalistico dell’area permettendo di estendere criteri propri della zone naturalistiche di maggiore pregio ad un ambito attualmente non gestito in via diretta. Il biotopo che si estende sull’intera zona della foce, ha una superficie di quasi 100 ettari e rappresenta la parte di Avisio dove si deposita il trasporto solido più fine. Il greto del torrente è prevalentemente a macereto alluvionale e in parte a prato e su di esso sono previsti Interventi dedicati alla salvaguardia degli ambienti umidi, a favorire le biocenosi, in particolare per gli uccelli di passo.Presso la confluenza con il fiume Adige, si propone, di ricreare ambienti umidi simili a quelli dei rami fluviali abbandonati, le zone di acque stagnanti ai cui margini potrà attecchire la vegetazione ripariale ed al cui inter-no, canneto e piante acquatiche per un nuovo habitat di uccelli, anfibi, insetti, ecc. Per realizzare lo stagno è necessario effettuare uno sterro molto irregolare, profondo circa ml. 5.00 mediamente , rispetto al livello esistente, per una superficie di circa 20.000 mq. Ne risulta la creazione in alveo di un bacino di accumulo delle acque, utile in caso di piena, e valutabile attorno ai 100.000 mq. A ridosso degli attuali argini in pietra, anche per il loro mascheramento, sono previste alberature di tipo continuo.Laboratorio didatticoIn sponda destra, all’inizio della zona a biotopo è progettata la realizzazione di una zona protetta per offrire occasioni di svago e ricreazione all’aperto e di gioco ai bambini e per lo studio divulgativo, sul campo, al livello dei cicli scolastici di base, delle dinamiche fluviali e dei principi di idraulica; rappresenta anche una occasione concreta per riavvicinare i giovani di Lavis al loro fiume ed alla sua “vita”.

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